Il ruolo del BIM nella rivoluzione digitale del settore edilizio
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Il processo di digitalizzazione è in evidente accelerazione anche nel mondo delle costruzioni. A partire dal Dm n.560 del 2017 si assiste, anche nel nostro Paese, alla rapida diffusione del sistema BIM, un approccio oggi imprescindibile per la gestione di progetti complessi, pubblici e privati. Moretti Modular Contractor, da sempre attenta e attiva di fronte ad ogni sfida evolutiva del settore, ha implementato con anticipo nei propri processi progettuali e produttivi il nuovo metodo.
Che cos’è il BIM?
Acronimo di Building Information Modeling, il BIM identifica un sistema digitale delle costruzioni basato sulla rappresentazione parametrica delle caratteristiche di un manufatto edilizio. Il modello tridimensionale costituisce la base del processo, che viene integrato fin dalle prime fasi di elaborazione con dati fisici, prestazionali e funzionali, condivisi fra le diverse figure che cooperano alla realizzazione del progetto. Il carattere dinamico del modello permette l’integrazione in tempo reale di tutti gli aspetti che compongono una struttura. La logica digital twin prevede la produzione di due modelli, uno reale ed uno virtuale, da cui deriva la garanzia di un’estrema efficacia nel monitoraggio del manufatto, non solo durante le fasi di realizzazione, ma per tutto il ciclo di vita, fino all’eventuale dismissione
Qual è il livello di digitalizzazione del settore AECO in Italia?
Il settore AECO (Architectural-Engineering-Construction-Operation) in Italia sta registrando da qualche anno un vero e proprio sprint per quanto riguarda l’utilizzo di modalità di progettazione, realizzazione e gestione digitali. Uno studio di McKinsey del 2015, confermato da un rapporto Istat del 2018, certificava ancora una ridotta componente digitale nella filiera delle costruzioni in Italia. Alcuni interventi legislativi, il necessario cambiamento di paradigmi determinato dalla pandemia mondiale, la disponibilità di fondi PNRR dedicati, oltre alla maggiore attenzione al tema da parte dei committenti, hanno permesso al settore di accelerare notevolmente la transizione digitale. Si è reso così possibile esplorare le enormi potenzialità del digitale anche in questo ambito di business, alimentando l’implementazione di soluzioni in tutta la filiera. Potenzialità che Moretti ha intuito ancora una volta con anticipo, iniziando ad inserire nel proprio organico la figura del BIM Manager già dal 2014.
Esistono riferimenti legislativi relativi al BIM?
L’intervento legislativo ha contribuito a sollecitare la rivoluzione nella concezione tradizionale del costruire. Accanto alla normativa internazionale, assorbita ed integrata in Italia tramite la norma UNI 11337:2017, nel 2017 viene emanato il Decreto Ministeriale 560/2017 (Decreto Baratono), che definisce, per gli appalti e le concessioni di lavori, tempi e modalità di introduzione dell’obbligo di metodi e strumenti digitali da parte di appaltatori, amministrazioni e operatori economici. Il D.M. individua inoltre le azioni preliminari che le stazioni appaltanti devono adempiere, nonché i contenuti informativi da riportare in Capitolato. Nel 2021, poi, il D.M. 321/2021 (nuovo Decreto BIM) introduce migliorie e chiarimenti circa il precedente decreto, e di fatto determina la definitiva accelerazione nella digitalizzazione del settore AECO.
Quali i vantaggi del BIM?
I vantaggi del BIM sono molteplici, e si possono sinteticamente riassumere in quattro macro-punti:
La gestione dei flussi di lavoro, all’interno dell’azienda e fra tutti i professionisti coinvolti, risulta ottimizzata e trasparente, garantendo risultati finali migliori.
Tramite il modello virtuale integrato e condiviso, ogni operatore può intervenire inserendo nel modello comune le componenti necessarie, riducendo le non-conformità in fase di progettazione e, in seguito, di produzione.
Il modello virtuale, integrato con tutte le informazioni relative al manufatto, consente una progettazione in grado di ridurre al minimo sprechi e consumi di materiale.
I dati inseriti nel modello virtuale, gemello del modello reale, garantiscono la possibilità di intervenire con tempismo e puntualità durante tutto il ciclo di vita del manufatto.
Che cos’è il BIM?
Acronimo di Building Information Modeling, il BIM identifica un sistema digitale delle costruzioni basato sulla rappresentazione parametrica delle caratteristiche di un manufatto edilizio. Il modello tridimensionale costituisce la base del processo, che viene integrato fin dalle prime fasi di elaborazione con dati fisici, prestazionali e funzionali, condivisi fra le diverse figure che cooperano alla realizzazione del progetto. Il carattere dinamico del modello permette l’integrazione in tempo reale di tutti gli aspetti che compongono una struttura. La logica digital twin prevede la produzione di due modelli, uno reale ed uno virtuale, da cui deriva la garanzia di un’estrema efficacia nel monitoraggio del manufatto, non solo durante le fasi di realizzazione, ma per tutto il ciclo di vita, fino all’eventuale dismissione
Qual è il livello di digitalizzazione del settore AECO in Italia?
Il settore AECO (Architectural-Engineering-Construction-Operation) in Italia sta registrando da qualche anno un vero e proprio sprint per quanto riguarda l’utilizzo di modalità di progettazione, realizzazione e gestione digitali. Uno studio di McKinsey del 2015, confermato da un rapporto Istat del 2018, certificava ancora una ridotta componente digitale nella filiera delle costruzioni in Italia. Alcuni interventi legislativi, il necessario cambiamento di paradigmi determinato dalla pandemia mondiale, la disponibilità di fondi PNRR dedicati, oltre alla maggiore attenzione al tema da parte dei committenti, hanno permesso al settore di accelerare notevolmente la transizione digitale. Si è reso così possibile esplorare le enormi potenzialità del digitale anche in questo ambito di business, alimentando l’implementazione di soluzioni in tutta la filiera. Potenzialità che Moretti ha intuito ancora una volta con anticipo, iniziando ad inserire nel proprio organico la figura del BIM Manager già dal 2014.
Esistono riferimenti legislativi relativi al BIM?
L’intervento legislativo ha contribuito a sollecitare la rivoluzione nella concezione tradizionale del costruire. Accanto alla normativa internazionale, assorbita ed integrata in Italia tramite la norma UNI 11337:2017, nel 2017 viene emanato il Decreto Ministeriale 560/2017 (Decreto Baratono), che definisce, per gli appalti e le concessioni di lavori, tempi e modalità di introduzione dell’obbligo di metodi e strumenti digitali da parte di appaltatori, amministrazioni e operatori economici. Il D.M. individua inoltre le azioni preliminari che le stazioni appaltanti devono adempiere, nonché i contenuti informativi da riportare in Capitolato. Nel 2021, poi, il D.M. 321/2021 (nuovo Decreto BIM) introduce migliorie e chiarimenti circa il precedente decreto, e di fatto determina la definitiva accelerazione nella digitalizzazione del settore AECO.
Quali i vantaggi del BIM?
I vantaggi del BIM sono molteplici, e si possono sinteticamente riassumere in quattro macro-punti:
La gestione dei flussi di lavoro, all’interno dell’azienda e fra tutti i professionisti coinvolti, risulta ottimizzata e trasparente, garantendo risultati finali migliori.
Tramite il modello virtuale integrato e condiviso, ogni operatore può intervenire inserendo nel modello comune le componenti necessarie, riducendo le non-conformità in fase di progettazione e, in seguito, di produzione.
Il modello virtuale, integrato con tutte le informazioni relative al manufatto, consente una progettazione in grado di ridurre al minimo sprechi e consumi di materiale.
I dati inseriti nel modello virtuale, gemello del modello reale, garantiscono la possibilità di intervenire con tempismo e puntualità durante tutto il ciclo di vita del manufatto.