Integrazione fra la struttura portante, la copertura in acciaio e la soffittatura in legno lamellare.

Ottima collaborazione con il progettista nello sviluppo costruttivo dell’intervento e con l’impresa appaltatrice dell’intervento, per i ridotti tempi di cantiere (tre mesi).

Un lembo di terra sembra sollevato per aprire una sottile fessura longitudinale nel declivio naturale del terreno, favorendo la massima integrazione nel contesto paesaggistico dell’architettura ipogea disegnata da Ivo Sartogo per la cantina dei Marchesi Frescobaldi.

Dalla terra fuoriesce solo la lama metallica, con copertura in zinco-titanio, che appare come la palpebra di un occhio il cui sguardo si apre verso la vallata. All’interno, pensato come un grande vano le cui articolazioni funzionali hanno il valore di elementi di arredo, domina il legno lamellare del soffitto. L’intera struttura è sorretta da pilastrini in acciaio, che costituiscono l’orditura verticale, e travature, sempre in acciaio, per la copertura, con orditura secondaria in legno lamellare. La complessità dell’intervento ipogeo ha riguardato la realizzazione di solai in grado di sopportare gli elevati carichi della terra, con l’obiettivo sia di isolare in modo naturale la cantina, sia di favorirne la completa integrazione con il paesaggio circostante.

170.000

kg il peso della struttura in acciaio che costituisce l’ossatura della cantina

 

350

mc il volume di legno lamellare impiegato per la copertura

Un lembo di terra sembra sollevato per aprire una sottile fessura longitudinale nel declivio naturale del terreno, favorendo la massima integrazione nel contesto paesaggistico dell’architettura ipogea disegnata da Ivo Sartogo per la cantina dei Marchesi Frescobaldi.

Dalla terra fuoriesce solo la lama metallica, con copertura in zinco-titanio, che appare come la palpebra di un occhio il cui sguardo si apre verso la vallata. All’interno, pensato come un grande vano le cui articolazioni funzionali hanno il valore di elementi di arredo, domina il legno lamellare del soffitto.

L’intera struttura è sorretta da pilastrini in acciaio, che costituiscono l’orditura verticale, e travature, sempre in acciaio, per la copertura, con orditura secondaria in legno lamellare. La complessità dell’intervento ipogeo ha riguardato la realizzazione di solai in grado di sopportare gli elevati carichi della terra, con l’obiettivo sia di isolare in modo naturale la cantina, sia di favorirne la completa integrazione con il paesaggio circostante.